Mandarini siciliani

Mandarini siciliani

Agrume tipico di origine cinese, con una forma rotondeggiante leggermente schiacciata, dal sapore dolce e particolarmente profumato

La coltivazione dei mandarini siciliani è molto diffusa nei paesi del Mediterraneo, negli Stati Uniti e nell'Africa meridionale. Il 75% dei mandarini consumati in Italia proviene dalle coltivazioni siciliane e calabresi (la raccolta si effettua da dicembre a gennaio), e la varietà principale è quella detta "Avana", o "mandarino comune", anche nella sua versione apirena (senza semi). I tempi di maturazione vanno da dicembre a metà gennaio. La buccia è di colore arancio e finemente punteggiata, mentre il colore della polpa è arancio paglierino. La versione apirena in realtà può presentare una piccola percentuale di semi. Il "Mandarino Tardivo di Ciaculli" deve il suo nome alla borgata in cui è stato scoperto e al periodo di maturazione, posteriore rispetto alle varietà più comuni. Le sue origini sono assolutamente naturali; il forte aroma, il contenuto zuccherino, la buccia sottile e la presenza del seme fanno del Tardivo di Ciaculli un mandarino unico e inconfondibile. La cultivar è caratterizzata da un frutto con buccia di medio spessore e di colore arancio chiaro, con la presenza di semi all'interno della polpa, di colore arancio paglierino, e con un'epoca di maturazione tardiva che si concentra nei mesi da febbraio ad aprile, in relazione al diverso andamento climatico. Il mandarino denominato "Mandarino Tardivo di Ciaculli" viene prodotto sui terreni individuati all'interno del parco agricolo di Palermo, che costituisce la parte residua dell'originario territorio agricolo individuato come la Conca d'Oro di Palermo, e che contiene i fondi siti nella contrada Ciaculli-Croce Verde Giardino.